La stanza vuota.

Ho smesso di pensare e mi sono accorta del silenzio della tua assenza.
Perché smettere di combattere significa farti ritornare, permetterti di varcare quella soglia.
E poi…poi non è più stato sole, né tempesta, né stelle e coralli.
Il silenzio di chi ti scorda accanto a se.
Mentre tu fai finta che niente ti vada stretto, mentre il tuo eco rimbomba nelle stanze vuote.
Ti lasci convincere che ciò che hai è ciò che meriti.
E sbagli…eccome se sbagli.

Il buio.

Se mi fermo un attimo lo schifo degli anni inizia a riversarsi dentro la mia testa. E non vedo inizio e fine ma solo grigio e torbido. Il sole sfugge tra le mie dita e la voce si fa sussurro. La corazza si crepa e filtra la pioggia. Arrugginisco dentro me come un automa dal cuore di corallo. Rosso. Freddo. Appuntito. Se ti avvicinassi capiresti eppoi non riusciresti più a farne a meno. Intanto io scavo nei ricordi per non vedere quel futuro che non sento più vivo e che scorre veloce, come una pellicola sfuocata. Dovresti riuscire a fermarmi. Potresti almeno provarci, senza far finta di non capire, di non sentire, di non sapere.
Prendo quel barattolo dove ieri c’erano le lucciole. Buio.